Il sogno del volo umano è un po’ più vicino
Da bambini, tutti abbiamo sognato di poter un giorno volare. Purtroppo questo non è ancora possibile con i normali mezzi umani, ma con l’aiuto della tecnologia militare al servizio dei paracadutisti, chi vuole provare l’emozione del volo in maniera naturale e senza motore ha la possibilità di provare sensazioni simili a quelle degli uccelli.
Tutto questo grazie al paracadute Gryphon, progettato dal consorzio Spelco, che produce anche una serie di equipaggiamenti per paracadutismo, quali caschi e riserve di ossigeno.
Nonostante non sia dotato di un motore, Gryphon è provvisto di un sistema elettronico di guida e navigazione, all’interno di un involucro che consente di evitare l’intercettazione da parte dei sistemi radar.
Questo paracadute volante consente a chi lo usa di planare in ogni direzione (escluso ovviamente verso l’alto), ad una velocità intorno ai 90 chilometri all’ora. Gli ideatori del Gryphon hanno dichiarato che tale sistema è progettato per missioni ad altitudini estreme in cui un normale paracadute verrebbe aperto in quota ed usato per planare.
Grazie a Gryphon e alla sua estrema maneggevolezza, è possibile effettuare una planata in proporzione 5:1, il che vuol dire che saltando dall’aereo a 5000 metri di altezza, è possibile planare per una distanza fino a 25 chilometri.
Una ulteriore possibilità di miglioramento di questo sistema potrebbe venire dall’applicazione di un piccolo motore all’involucro del Gryphon, il che consentirebbe non solo di aumentare la distanza percorribile, ma anche la velocità, e ovviamente permetterebbe anche di poter puntare verso l’alto.
In questo modo, l’antichissimo sogno dell’uomo di poter un giorno finalmente volare sarebbe più vicino, almeno per i paracadutisti del 21esimo secolo!