Nel 21esimo secolo, le microspie sono senza fili

Nel 21esimo secolo, le microspie sono senza fili

Da bravo appassionato di cinema, il vostro blogger qualche giorno fa stava guardando Le Vite Degli Altri, un film tedesco che racconta la storia di un agente della Stasi nella Repubblica Democratica Tedesca degli anni 80.
Arrivato alla scena in cui il protagonista del film scopre che la sua casa era infestata da microspie, e che era stato segretamente ascoltato per anni, non ho potuto fare a meno di sorridere.

In questa scena, il personaggio scopre le centinaia di metri di cavi che erano stati piazzati all’interno dei muri della sua casa, e che collegavano una serie di trasmettitori audio nascosti, i quali consentivano l’ascolto segreto ad un operatore nascosto in una stanza nel palazzo di fronte.

Sorridevo in maniera quasi nostalgica, pensando ai risultati che la Stasi è stata in grado di ottenere con I mezzi quasi primitivi a sua disposizione, specialmente se confrontiamo quelle cimici con le moderne microspie ambientali.

Prima di tutto, i trasmettitori nascosti di tipo moderno non hanno bisogno di cavi per funzionare e per trasmettere, poiché possono essere alimentati a batteria, o ricevere energia direttamente dai cavi della linea telefonica. In questo modo, la durata dell’operazione di sorveglianza può essere pressoché illimitata.

Ma la caratteristica più importante è la possibilità di trasmettere le informazioni raccolte non via radio a pochi metri di distanza, ma ovunque, anche dall’altra parte del mondo, grazie ad una semplice telefonata. Infatti, una microspia GSM può alloggiare una scheda SIM proprio come quella dei nostri cellulari, ed usarla per effettuare una chiamata in segreto, verso un numero preimpostato.

Chi riceve la chiamata deve soltanto alzare il ricevitore, ovunque si trovi e qualsiasi cosa stia facendo, per ascoltare comodamente, senza lunghi e noiosi appostamenti passati ad aspettare un suono od una voce.

Mica male come miglioramento, eh?

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