Gli idrovolanti tornano sulla cresta dell’onda, con un nuovo design

Gli idrovolanti tornano sulla cresta dell’onda, con un nuovo design

Nel campo del trasporto aereo, siamo abituati a rilevare novità su base giornaliera che riguardano aerei con e senza pilota, a motore convenzionale, elettrico o solare. Tuttavia, un tipo di aeromobile che non fa certo parlare di sé come palestra per le innovazioni tecnologiche è l’idrovolante, almeno fino ad oggi.

Infatti, dopo circa 60 anni in cui non si sono registrate grossi cambiamenti in questo settore degli aerei da turismo e piccolo trasporto passeggeri e merce, oggi finalmente possiamo parlarvi del Privateer, un aeromobile anfibio che promette di ridefinire i parametri in termini sia di aspetto esteriore, che soprattutto di prestazioni e di sicurezza.

Costruito in fibra di carbonio resistente alla corrosione dell’acqua, è dotato di una unica elica centrale montata sul retro, e di un alettone posteriore che collega i due galleggianti e lo fa somigliare quasi ad una sorta di catamarano volante. Il design particolare ed il baricentro basso consentono una maggiore maneggevolezza e stabilità, specialmente nella fase acquatica, riducendo il rischio di capovolgersi a causa delle onde.

Il Privateer è in grado di trasportare, oltre al pilota, fino a 6 passeggeri, ed è alimentato da un motore Walter 601 a turbina, che grazie all’elica coperta riduce anche l’inquinamento acustico, migliorando l’efficienza e riducendo anche il consumo di carburante. Il suo peso totale a vuoto è di soli 1600 chilogrammi circa, e può raggiungere altitudini di oltre 7700 metri, con un’autonomia di circa 1600 chilometri ed una velocità di crociera tra i 195 e i 215 nodi, a seconda dell’altitudine di volo, e della capacità del serbatoio, che varia con la configurazione utilizzata.

Per ora, il Privateer è soltanto un prototipo, per cui non se ne conosce ancora la disponibilità sul mercato ed il prezzo.

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