BEAR, robot da soccorso per soldati feriti e non solo

BEAR, robot da soccorso per soldati feriti e non solo

I ricercatori dell’esercito USA sono al lavoro per testare un nuovo robot, progettato dalla Vecna Robotics, che verrebbe usato per recuperare e mettere in salvo i soldati feriti durante un combattimento. Il robot, chiamato BEAR (Battlefield Extraction Assist Robot), può individuare un soldato in difficoltà grazie ai suoi sensori e alle sue telecamere.

BEAR è comandato a distanza tramite uno speciale guanto che consente di usare dei semplici gesti delle mani per manovrarlo, avvicinarsi al soldato ferito, raccoglierlo da terra e portarlo al più presto verso il più vicino punto di assistenza medica.

Il robot da soccorso può trasportare un carico di circa 230 chilogrammi, sollevandolo delicatamente grazie alle sue “braccia” idrauliche. Con la sua altezza di circa 1.80 m, poi, BEAR può anche ispezionare le zone al di là di un muro, oppure posizionare il suo carico in alto. Le braccia sono dotate di “mani” in grado di svolgere lavori delicati, assicurando pertanto che un soldato ferito non venga mosso in maniera brusca.

Inoltre, grazie a queste caratteristiche, BEAR può essere usato non soltanto per operazioni di soccorso, ma anche per operazioni di sorveglianza e ricognizione, per trasportare esplosivi o materiali pericolosi che devono essere maneggiati con cura, oppure per ispezionare dei pacchi che potrebbero nascondere una bomba, per disinnescare una mina, il tutto senza mettere a rischio vite umane.

I test simulati su BEAR sono in corso da circa un anno, e comprendono anche lo sviluppo di un nuovo iGlove, il guanto usato per controllarlo, che permetterà una maggior precisione nel controllo e la possibilità di inviare istruzioni avanzate, come ad esempio nel caso del disinnesco di una bomba. Inoltre, il BEAR del futuro compirà varie operazioni in maniera autonoma, senza intervento umano.

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