Dalle password alle “passthought”

Dalle password alle “passthought”

Fuga di dati, informazioni riservate vendute ai concorrenti, brevetti mancati per colpa di dipendenti infedeli: questo è lo scenario attuale in molte aziende del mondo. La stringente crisi “costringe” ogni giorno milioni di impiegati a vendersi ad aziende concorrenti in cambio di ingenti somme di denaro o favori professionali.

Dall’altra parte le aziende più attente hanno adottato dei validi sistemi di videosorveglianza sia per quanto riguarda il monitoraggio ambientale di ciò che avviene all’interno dell’impresa, sia per quanto concerne la sicurezza informatica. Attraverso dispositivi invisibili è possibile tenere sotto controllo il lavoro dei propri dipendenti e ostacolare tentativi di intrusione. Infatti non sono da sottovalutare anche le minacce di hacking. In maniera del tutto inosservata, attraverso dei sofisticati algoritmi, si riesce ad entrare nei terminali aziendali, sottraendo informazioni e dati rilevanti. A poco o nulla serve ormai cambiare continuamente password.

A dare una risposta alla necessità di sicurezza informatica, oltre ai validi strumenti citati in precedenza, potrebbe arrivare nei prossimi anni un computer che si comanda attraverso i gesti. E non è tutto. Sembra che non sarà più necessario digitare la password perché questa sarà letta direttamente dalla mente dell’utente; da qui il nome “passthought”.

Il progetto è in fase di sperimentazione presso la UC Berkeley School of Information ed ha preso il via da un caschetto, già testato, con funzioni di elettroencefalogramma non invasive. Il dispositivo viene connesso tramite Bluetooth ad un computer che riesce a decifrare le onde cerebrali. Durante i test è stato chiesto a diverse persone di immaginare di compiere azioni specifiche, come muovere un dito o cantare una canzone. In tutti i casi (con un livello di errore inferiore all’1%) è stato possibile usare le onde cerebrali per identificare le azioni in modo accurato. Chiara, a questo punto, la possibile applicazione al mondo delle password.

Questo tipo di ricerca rientra nel campo dell’autenticazione biometrica che offre già ampie applicazioni in vari campi. Basti pensare alle serrature ad impronte digitali. Andando ben oltre gli strumenti fisici e le classiche combinazioni alfanumeriche si potrà raggiungere un maggior livello di sicurezza, almeno per ora!

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