Oggi una videocamera da sorveglianza rileva anche obiettivi puntati

Oggi una videocamera da sorveglianza rileva anche obiettivi puntati

 

Quando si organizza la difesa di obiettivi sensibili quali ad esempio ambasciate, installazioni militari o qualsiasi obiettivo che possa rivestire un valore simbolico per terroristi di qualsiasi tipo, si devono prendere in considerazione non solo le minacce immediate quali autobombe o kamikaze, ma anche quelle meno immediate, come ad esempio la presenza in zona di persone che possano fotografare o riprendere il luogo sotto protezione, per preparare eventuali piani per un attentato.

Per difendersi da questo tipo di minacce non immediate, è stata pensata la telecamera per sorveglianza video a lunga distanza CS300K, prodotta dalla JET Protect.

Il funzionamento di questa telecamera si basa sullo stesso effetto “anti occhi rossi” usato dai flash delle normali fotocamere domestiche, proiettandolo a distanze anche di centinaia di metri, per rilevare binocoli, foto e video camere, o addirittura il visore di un fucile ad alta precisione; se tarata al massimo della potenza, può anche rilevare gli occhi umani!

Grazie ad essa sarà possibile integrare la protezione armata, con un sistema di “early warning” che permette di rilevare allarmi prima che sia troppo tardi, grazie all’azione combinata dei raggi laser e del suo software incorporato. In questo modo sarà possibile passare all’azione, sia offensiva che difensiva, salvando vite umane o sventando un eventuale attacco.
Pertanto, questo sistema segna il passaggio dalla videosorveglianza puramente passiva ad una attiva.

I produttori prevedono di trovare mercato per la telecamera CS300K non soltanto presso esercito od enti militari, ma anche presso agenzie di sicurezza che proteggono persone a rischio quali diplomatici o negoziatori, sempre a rischio di attacchi terroristici a causa della delicatezza del loro lavoro.

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